

Numerosi sono le novità previste nelle attività di ottimizzazione SEO, tralasciando in questo articolo i consigli relativi al contenuto, voglio affrontare come portare il tuo sito al massimo Score di PageSpeed di Google.
Questo favorirà senza dubbio il posizionamento del tuo sito e vi permetterà di ottenere maggior successo sulle altre iniziative SEO che porterete avanti durante il 2018. (fonte)
Ecco i Trend SEO per il 2018
Il mio è un punto di vista di un SEO Expert che vuole ottenere solo il meglio delle performance tecniche SEO prima pdi passare ad attività di contenuto oppure offsite.
Quindi in questo articolo vi proporrò, 6 step fondamentali per portare al massimo l’ottimizzazione del tuo sito, a prescindere dal cambio degli algoritmi quello che faremo è costruire 6 pilastri che vi aiuteranno in tuto il resto.
1. DNS
Il più grande problema SEO dei siti è il vostro Hosting Condiviso. Per il 2018 non potete più aspettare di rimanere lì. Se usate un Hosting Condiviso forse è meglio per migliorare la vostra velocità utilizzare una CDN come Cloudflare per esempio. Questa non sarà una soluzione definitiva, in quanto da alcuni test che abbiamo effettuato potrebbe essere una soluzione migliorativa ma non definitiva.
Per risolvere definitivamente i problemi DNS sul sito e quindi velocità di accesso più rapide con risorse dedicate, in questo caso la scelta definitiva è quella di utilizzare un server dedicato, anche cloud, quindi con risorse dedicate sul vostro sito o gruppo di siti. In questo ultimo caso potrete fare a meno di risorse esterne e rendere performante il vostro server dedicato in modo da avere risorse disponibili per caricamento veloce del vostro sito.
2. Riduzione Tempi di risposta Server
Il benchmark (fonte: Search Engine Journal) per un tempo di risposta è di 0,2 secondi. Qualsiasi altra tempo superiore Google lo segnala come lento.
Per procedere alla riduzione dei tempi di risposta server, bisognerà essere su un ambiente dedicato, ove si avrà la possibilità di spegnere ogni risorsa inutilizzata a vantaggio delle performance. Questa parte di lavoro è dedicata a esperti di amministrazione server, ma una volta fatta avrete un notevole vantaggio da questo tipo di ottimizzazione. Ad ogni modo ripulire il vostro server dedicato non cambierà di molto la situazione.
Quello che abbiamo sperimentato, e che ha ridotto drasticamente i tempi di attesa portando i valori positivi sotto i 0,2 secondi è stato migrare a PHP 7.
Non tutti i server supportano PHP7 ma con un server dedicato il problema non si pone. Comunque numerosi Hosting hanno questa funzionalità attivabile a Pannelo.
I nostri report su questa migrazione ci dicono che migliorano le performance dal 20 al 50%. La velocità aumenta senza dubbio.
Attenzione, però perchè la migrazione a PHP 7 presuppone che il vostro sito sia compatibile. Se utilizzate WordPress, troverete numerosi plugin che analizzeranno il vostro codice e vi diranno se è compatibile o meno con PHP7.
3. Google Analytics e Google Fonts
Fa sorridere quando nel PageSpeed di Google vediamo che le risorse non ottimizzate sono proprio quelle che Google mette a disposizione.
Per risolvere il problema di Analytics.js è quello di copiarlo sul nostro server e non richiamarlo dal server Google. In questo modo la risorsa Js verrà chiamata sul server localmente. Anche in questo caso ci sono Plugin in WordPress che lo fanno automaticamente.
Anche per i Font di Google, conviene ospitarli dentro al nostro server, rimuoverete completamente le chiamate esterne. Riducendo i tempi di clawler e soprattutto eliminando dal PageSpeed tutti gli alert.
4. Minify
Parola d’ordine: Minimizzazione! Ovvero la compressione di risorse JS e CSS. I themplate del più conosciuti CMS come WordPress, Prestashop o Magento ecc, sono pieni di questo tipo di risorse, sono tutti utili e nessuno indispensabile. Sicuramente la problematica è riconosciuta da tutti gli esperti e webmaster professionisti.
Molti plugin che fanno questo tipo di lavoro, una volta attivati, rendono il sito inutilizzabile, in quanto comprimendo le risorse che servono a dare effetti, colorazioni, impaginazione, rendono il sito spaginato e non funzionale.
Un plugin che abbiamo utilizzato per WordPress è Better WordPress Minify. Questo plugin consente un maggior controllo, configurazione più complessa di altri ma alla fine funziona! Attenzione però perchè in caso di sito non WordPress, dovrete agire lato server riducendo i CSS il più possibile e JS dovranno essere compressi in omodo da funzionare solo su richiesta da parte degli user. Questa attività potrebbe richiedere un lavoro di svluppo non banale e sopratutto, ricordiamoci che non applicabile a tutti i progetti ma ogni progetto ha le sue peculiarità.
5. Non essere un Plugin Dipendente
Inutile ribadire che più plugin userete maggiore saranno le risorse da caricare. Quindi più lento sarà il vostro sito durante il caricamento. Rimuovi, disabilita tutto quello che non ti serve.
6. Abilita Compressione
Abilita la compressione e modifica di conseguenza il vostro file .htaccess. Non usare plugin in questo caso. Usate Gzip per fare questo.
Ricorda di Comprimere anche e sopratutto le immagini! Sono il primo problema di bassa velocità. Personalizza il mobile afficnhè non carichi risorse o immagini che non hanno valore ai fini delle UX (User Experience).
Conclusione e buon SEO nel 2018!
Questi aspetti tecnici vengono spesso ignorati. Si cerca sempre la strada più in salita e dura e soprattutto si cerca di scaricare le responsabilità al SEO specialist che deve in qualche modo fare lavori di differente natura proprio perchè ha un Hosting limitato. A questo punto sta a voi capire cosa vi conviene provare per partire con il piede giusto nel 2018!
In conclusione è molto importante che la velocità del vostro sito migliori, questo perchè da una parte dovrà essere fruibile soprattuto da dispositivi Mobile. La user experience diventa fondamentale per la tua strategia SEO.
Raggiungere un punteggio elevato con il Page Speed ne vale la pena!
Articolo Scritto da Antonio Giannella, CEO Semca Ecommerce Agency