

Si chiama Hummingbird, ovvero colibrì, ed è il nuovo algoritmo sul quale si basano le ricerche di Google.
Il colosso di Mountain View ha annunciato in sordina il passaggio a questo strumento: il 26 settembre del 2013, infatti, in occasione di una conferenza per festeggiare il 15° anniversario del più famoso motore di ricerca, Amit Singhal, l’SVP di Google Search, ha accennato appena al nuovo algoritmo.
In occasione del 15° anniversario, che si è tenuto nel Garage in cui è nato Google, la società ha annunciato che “Hummingbird” è attivo e progettato per gestire query complesse.
Google ha inoltre annunciato un nuovo design per tablet e telefoni, risposte dirette più ricche al confronto, una nuova funzione di esplorazione dei brani e notifiche sulle informazioni di Google Now. Lo racconta questo articolo di Searchengineland.com
Cos’è Hummingbird?
Ma, strategie di marketing a parte, è risultato subito chiaro che Hummingbird introducesse delle novità sostanziali nel funzionamento di Google, ovvero la perdita di centralità delle cosiddette parole chiave.
Infatti, caratteristica peculiare del nuovo algoritmo è quella di effettuare ricerche partendo da frasi di tipo conversazionale: una innovazione di sostanza, che comporta la capacità di capire meglio le necessità degli utenti.
Lo strumento, dunque, fa il paio con l’introduzione di Knowledge Graph ed è in grado di processare richieste più complesse e soprattutto più umane, fornendo così risultato più attinenti e meglio organizzati.
L’idea stessa del nome, colibrì appunto, deve far pensare subito a concetti quali velocità e precisione.
Con Hummingbird quindi, per la prima volta il principio alla base di tutti i motori di ricerca, la keywords, appare superata.
I fondamenti della ricerca vocale
Poiché Hummingbird ha utilizzato il contesto e l’intenzione di fornire risultati che soddisfacessero le esigenze dell’utente, i risultati locali sono diventati più precisi.
A prima vista, quelle sono le grandi città per il cibo vietnamita per impostazione predefinita, ma è quello che stavi cercando in primo luogo? Ovviamente no! Perché il “cibo” viene servito in un “ristorante”. Lo racconta molto bene l’articolo su Search Engine Journal
A livello pratico, l’algoritmo fornisce ricerche più immediate, per le quali si dovrà digitare una frase di senso compiuto o magari una domanda, ad esempio: “dove posso comprare il nuovo iPhone?”.
Mobile First: prima di tutto su Mobile
Al quesito, Google risponderà in maniera più accurata. L’idea che c’è alla base di questa innovazione, secondo Mountain View, è quella per la quale il motore di ricerca viene utilizzato sempre di più dagli smartphone.
Dunque, nell’ottica della mobilità totale dei device, risulterebbe molto più immediato interrogare Google attraverso una domanda che non utilizzando le solite parole chiave.
Hummingbird comunque non manda in pensione i vecchi strumenti di Google: al contrario, elementi come il PageRank concorrono insieme ad altri centinaia al funzionamento del nuovo algoritmo.
Quel che è certo è che Hummingbird avrà un impatto dirompente su molti aspetti del WEB, come ad esempio il Posizionamento SEO.
Ricordiamo che l’ultimo aggiornamento sostanziale ai suoi motori Google l’aveva realizzato nel 2010 con l’introduzione di Caffeine.